La miniera di Potosì – Bolivia

La miniera di Potosì, situata a 4000 metri di altitudine e creata dagli spagnoli nel 1545, produsse così tanta ricchezza da far diventare la città una delle più grandi d’America. Attiva ancora oggi, ci lavorano più di 10000 persone, molte delle quali minorenni.

Ogni giorno vengono estratte circa 5000 tonnellate di minerale, tra cui zinco, argento, piombo e stagno, e inviate agli impianti di flottazione, da cui vengono estratti i minerali per essere poi esportati soprattutto in Corea del Sud, Belgio, Cina ed Europa.

La situazione attuale però non è più così redditizia come una volta e l’argento viene estratto in minor quantità fornendo al minatore un guadagno in media tra soli 300 e i 700 dollari.

Ma quello economico non è l’unico problema.

I locali chiamano la miniera la «montagna che mangia gli uomini»: il tasso di mortalità fra i minatori è altissimo. Cadute, intossicazioni causate dai gas velenosi, frane interne alla miniera sono fra le cause più frequenti di morte insieme alla silicosi, un male al quale nessun minatore riesce a sfuggire.

Nonostante ciò, ancora oggi molti giovani trovano lavoro in miniera  perché non hanno alternativa di impiego oppure perché, non essendo necessario un titolo di studio, possono guadagnare facilmente.